Ostriche, passione mondiale. Come mangiarle? Lo spiega

Katy Davidson è conosciuta anche come "The Oyster Lady" e ha addiruttura fondato Mangez Moi, una realtà che organizza lezioni, workshop e catering: tutto incentrato sulle ostriche. Raggiunta da D di Repubblica si è soffermata su una serie di curiosità sul frutto di mare che più stimola la fantasia, spesso con luoghi comuni. Comincia dal loro sapore, perché spesso tra l'una e l'altra c'è così tanta differenza: "Come i vigneti hanno i terroir  le ostriche hanno i merroir. Stesse specie possono avere aspetto e sapori completamente diversi in base ai nutrienti e alla densità di questi ultimi nell'acqua. Inoltre, influiscono anche le correnti, il flusso del fiume e l'ambiente naturale circostante". Ed ecco alcuni consigli, a cominciare dalla temperatura ideale per consumarle: "Le ostriche crude sono migliori quando hanno una temperatura fra 4 e 8°C. Per il resto ognuno ha il suo modo preferito per mangiarle. Io consiglio di sorseggiare all'inizio il liquido salato che si forma naturalmente al loro interno, per preparare il palato e ridurre un po' il volume delle ostriche più grandi. Poi si può appoggiare il mollusco nella bocca, aiutandosi con il dito indice se necessario e quindi masticare dolcemente e lentamente".

Come mangiarle? Crude o anche cotte? "Sono ottime cotte. Il mio consiglio è non stracuocerle o condirle troppo. Secondo me è sempre meglio provare una nuova specie, o denominazione, di ostriche 'nuda', ovvero cruda e senza condimento, in modo da poter apprezzare fino in fondo il merroir, dopodiché si può sperimentare all'infinito. Le ostriche sono un concentrato di piacere e di belle sensazioni, quindi direi di lasciar perdere una volta per tutte gli snobismi, ma di godersele senza paura di sbagliare". Ma è necessario sapere riconoscere un'ostrica fresca. Ecco il consiglio di Katy Davidson: "Le ostriche, come gli altri molluschi, restano aperte se vengono maneggiate quando sono già morte. Queste vanno scartate. Mentre quelle che, una volta aperte, non contengono molto liquido e hanno la polpa che comincia ad attaccarsi ai lati della conchiglia, sono state fuori dall'acqua già molto tempo. Queste si possono ancora usare ma sono meno gradevoli, soprattutto se mangiate crude".

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