Acqua d’a-mare, il primo evento nazionale sull'impiego dell’acqua di mare in cucina

Successo per il convegno intitolato “Acqua d’a-mare” sull'impiego dell’acqua di mare nella ristorazione, nella cornice qualificata di Eccellenze Campane, a Napoli. L'evento ha voluto aggiungere un ulteriore momento di riflessione sulla cosiddetta cucina del senza, in questo caso priva di sale aggiunto, sostituito dall'acqua di mare micriobiologicamete pura riservadimare®. Protagonista la pizza ed evento concluso con l’assaggio delle pizze all’acqua di mare realizzate dal Maestro pizzaiolo napoletano Guglielmo Vuolo. Ma l'incontro napoletano - moderato dal giornalista responsabile dell’Ansa Campania, Alfonso Di Leva - si è mosso sul doppio binario: oltre all'aspetto gastronomico, quello essenzialmente scientifico.

“La valorizzazione di tradizioni, eccellenze e territorio è alla base del progetto Eccellenze Campane. E questa iniziativa sull’acqua di mare va esattamente in questa direzione. Abbiamo, in poco più di un anno dalla nascita del polo del gusto, collezionato primati ed esclusive di cui andare fieri. L’uso dell’acqua di mare per la realizzazione di pizze di grande qualità si inserisce perfettamente in questo solco”, ha detto Paolo Scudieri, presidente di Eccellenze Campane, annunciando, a favore di Eccellenze Campane, e del Maestro Vuolo coinvolto nel progetto alimentare “SALE, meglio poco…” dell’Università popolare di Scienza degli stili di vita di Trani, il conseguimento della esclusiva per l’utilizzo della nostra acqua di mare.

Come sottolineato da Luigi Nicolais, presidente del Consiglio nazionale delle ricerche, "il prodotto è il risultato di una innovazione tecnologica che consente, attraverso una serie di filtrazioni calibrate, di ottenere un’acqua atta all’uso alimentare senza pregiudicarne le caratteristiche organolettiche o impoverirne il patrimonio prezioso di oligoelementi".

"Nell’ambito del progetto 'SALE, meglio poco…' la nostra università ha coinvolto il Maestro Vuolo, quale cultore della materia per la sperimentazione e utilizzo dell’acqua di mare da noi certificata per l’impasto della verace pizza napoletana. Una iniziativa che è una risposta Made in Italy al junk food, o cibo spazzatura", ha spiegato Vincenzo Di Donna, medico chirurgo vascolare, presidente dell’Università popolare di Scienze degli stili di vita.

Giovanna Romano, ricercatrice della Stazione zoologica "Anton Dohrn", ha infine evidenziato il valore della presenza nell’acqua di mare di oligoelementi quali il ferro e lo iodio e l’importanza della preservazione degli ecosistemi marini per la salvaguardia della biodiversità.

Per il momento gastronomico, Guglielmo Vuolo ha impiegato un impasto lievitato venti ore e realizzato senza sale e sola acqua di mare, a base di farina del Molino Agugiaro e Figna. Tra le varie creazioni, “Napulia”, pizza che mette insieme suggestioni pugliesi e partenopee: la classica tiella patate e cozze incontra la mozzarella di bufala affumicata, il basilico e il pepe nero. Un velo di farina di grano arso, usata di spolvero, in omaggio alla terra di Capitanata, le conferisce il tipico gusto affumicato. Dando così risalto alla collaborazione tra la nostra realtà aziendale pugliese e la "cassaforte" della cultura gastronomica campana, Eccellenze Campane, entrambe impegnate a difendere e diffondere la cultura gastronomica delle due terre.

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