Estate, idratazione, sali minerali: un motivo in più per usare acqua di mare in cucina
L’aumento delle temperature ambientali, tipico dei mesi caldi, comporta variazioni a livello dell’organismo che reagisce attraverso i centri di termoregolazione attivando una serie di meccanismi in grado di compensare gli squilibri termici. Il principale di questi meccanismi è la sudorazione che regola la temperatura corporea e ci aiuta a eliminare le tossine prodotte durante il metabolismo cellulare. Il sudore è un liquido ipotonico secreto dalle ghiandole sudoripare della pelle. È composto di acqua, ioni (Na+, K+, Cl-), urea, immunoglobuline, acidi grassi volatili, colesterolo e, durante sforzi fisici rilevanti, di acido lattico.

Quando fa molto caldo, specialmente in presenza di elevata umidità, si possono arrivare a produrre fino a 4 litri di sudore al giorno. Effettuando lavori che richiedono sforzo fisico o movimento, o praticando attività sportiva, la quantità di sudore sarà più elevata. In questi casi l’assunzione di acqua semplice non è più sufficiente a compensare le perdite idriche, rendendo così necessario reintegrare anche la dispersione di sali minerali. Se questa reintegrazione non avvenisse, l’organismo sarebbe obbligato ad attingere liquidi dalle riserve idriche interne, prelevando acqua dalle cellule, disidratandole, e dal plasma sanguigno con pericolo di insorgenza di problemi circolatori, cardiaci e muscolari anche gravi. Quando la disidratazione porta a una diminuzione del volume di sangue circolante (ipovolemia) causa la comparsa di sintomi da non sottovalutare come debolezza, vertigini, ipotensione e, nei casi estremi, shock e collasso cardiocircolatorio. I primi segnali di una pericolosa disidratazione sono sonnolenza, irritabilità, affaticamento, crampi muscolari e cali di tonicità.

Un possibile metodo per l’integrazione salina – spiega Antonio Salerno, biologo responsabile del laboratorio Steralmar – potrebbe essere rappresentato dall’uso a fini alimentari di acqua di mare purché microbiologicamente pura e sicura anche da un punto di vista chimico-fisico. Infatti, il contenuto in sali disciolti dell’acqua di mare la rende un perfetto integratore salino. Anche se comunemente riconosciuto da eminenti personalità del campo medico che l’assunzione giornaliera di 100-200 ml di acqua marina sarebbe estremamente salutare per l’organismo, “fini alimentari” non sta a significare che può essere bevuta tal quale, ma è consigliato farne un uso mirato in cucina utilizzandola nei modi più vari.

Nell’acqua di mare sono difatti presenti gran parte degli elementi chimici della tavola periodica. Tra quelli di maggiore importanza, oltre al potassio e al magnesio, anche, tra gli altri, zinco, iodio e fluoro. La maggior parte dello iodio presente nell'organismo umano è localizzata nella tiroide: lo iodio costituisce infatti l’elemento essenziale per la sintesi della tiroxina, ormone prodotto dalla ghiandola tiroidea. Il fluoro si trova principalmente nelle ossa e nello smalto dei denti: la sua presenza li protegge e previene la carie dentaria e anche l’acqua marina costituisce una fonte di approvvigionamento del fluoro. Lo zinco è un cofattore di numerosi e importanti enzimi senza i quali tante reazioni chimiche nell’organismo non potrebbero avvenire.

In base al fabbisogno, i sali minerali si dividono in:
  • macroelementi, presenti nell’organismo in quantità discrete. Il fabbisogno giornaliero è nell’ordine dei grammi o dei decimi di grammo (Ca, P, Mg, Na, K, CL, S).
  • oligoelementi o microelementi, presenti solo in tracce nell’organismo e il fabbisogno per l’individuo va da qualche microgrammo ad alcuni milligrammi (Fe, F, I, Mn, Zn, Co, Cr, Se,…).
Negli sportivi l’energia, la forza e la capacità di concentrazione  sono fondamentali per migliorare le prestazioni e prevenire lesioni e traumi da esercizio. Ecco perché, nel caso specifico, diventa importante una specifica reintegrazione salino-energetica prima, durante e dopo l’attività sportiva. L’integratore, in questo caso, ai sali minerali deve associare sostanze nutrizionali, antiossidanti e vitamine in grado di mantenere una fisiologica contrazione muscolare e disporre di “pronta energia” da utilizzare per lo sforzo fisico.


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